Le patologie che parlano del nostro stile di vita — e come possiamo agire per prevenirle

persona che utilizza terapia digitale nel telefono

Introduzione

Ti è mai capitato di sentirti stanco dopo pranzo, di avere sete continua o di prendere qualche chilo senza capire bene perché? Spesso liquidiamo questi segnali come “stress” o “vita frenetica”. In realtà, il nostro corpo ci sta parlando.

Diabete, obesità e prediabete non sono solo parole mediche: sono condizioni che nascono dal modo in cui viviamo, mangiamo, dormiamo e gestiamo le nostre giornate. Sono malattie metaboliche, silenziose ma potenti, capaci di cambiare la qualità della nostra vita. Cosa accomuna diabete, obesità e prediabete? Tutte fanno parte di un gruppo di condizioni chiamate malattie metaboliche, legate al modo in cui il nostro corpo utilizza l’energia. 

Secondo l’IDF Diabetes Atlas 2025, circa 590 milioni di persone nel mondo convivono con il diabete (qua un approfondimento su questa patologia). Se consideriamo anche il prediabete (ossia le persone con alterata tolleranza al glucosio (detto in parole semplici chi ha difficoltà del corpo a gestire lo zucchero dopo i pasti o le persone con alterata glicemia a digiuno ossia glicemia più alta del normale a digiuno e l’obesità, arriviamo a oltre 1,5 miliardi di persone. Numeri enormi, che però raccontano storie molto quotidiane: pause pranzo veloci, ore sedute davanti a un computer, poco sonno e tanto stress. 

La buona notizia? Molto di questo si può prevenire. E oggi, grazie alla salute digitale, non siamo soli in questo percorso.

Cos’è una malattia metabolica

Le malattie metaboliche comprendono un insieme di disturbi in cui il corpo non riesce a regolare correttamente il metabolismo, cioè i processi che trasformano i nutrienti in energia.

Tra le più comuni troviamo:

  • Diabete di tipo 1 (DT1): una malattia autoimmune in cui il sistema immunitario distrugge le cellule del pancreas che producono insulina
  • Diabete di tipo 2 (DT2): condizione in cui l’organismo diventa resistente all’insulina o non ne produce abbastanza. (Di tutte le tipologie del diabete ne abbiamo parlato in un articolo dedicato)
  • Prediabete: fase intermedia, spesso silenziosa, in cui la glicemia è più alta del normale ma non ancora in range diabetico
  • Obesità e sindrome metabolica: caratterizzate da un eccesso di grasso corporeo associato ad alterazioni di glicemia e pressione

Queste condizioni non sono isolate: condividono meccanismi comuni, come l’infiammazione cronica e l’insulino-resistenza, e possono evolvere una nell’altra se non vengono intercettate in tempo.

donna con figli nel tempo libero

Perché rappresentano una sfida crescente

L’aumento delle patologie metaboliche è un fenomeno globale e multifattoriale. La combinazione di abitudini alimentari scorrette, sedentarietà e stress cronico contribuisce a un trend in crescita costante.

In Italia, si stimano 5 milioni di persone con diabete tra i 20 e i 79 anni e una quota simile in condizione di prediabete (IDF, 2025). A livello mondiale, si prevede un +45% di casi di diabete entro il 2050, complice l’invecchiamento della popolazione e la crescente urbanizzazione.

Il dato più rilevante? Molti casi potrebbero essere evitati. La World Health Organization ha dimostrato che mantenere un peso sano e uno stile di vita equilibrato riduce il rischio di sviluppare diabete di tipo 2.

Eppure, la prevenzione resta una sfida. Come sottolinea uno studio pubblicato su JAMA Network (“The Problem with Compliance in Diabetes”), la gestione quotidiana richiede tempo, impegno e costanza — risorse che spesso scarseggiano nella vita reale.

 

Stile di vita, genetica e prevenzione: un equilibrio complesso

Non tutto dipende da noi. I fattori genetici e familiari possono aumentare il rischio di malattie metaboliche. Ma la genetica non è un destino: può essere mitigata da comportamenti quotidiani consapevoli.

Ecco alcune leve concrete:

  • Alimentazione bilanciata: ricca di fibre, proteine e grassi “buoni”, povera di zuccheri semplici e ultra-processati
    Attività fisica regolare: bastano 30 minuti al giorno di camminata veloce, magari tornando a casa a piedi invece di prendere l’auto
  • Gestione dello stress: il cortisolo influisce direttamente sulla glicemia e sul peso corporeo
  • Sonno e routine: dormire poco altera la sensibilità insulinica e aumenta la fame nervosa

Come evidenziato nel report “Adherence to Long-Term Therapies” dell’OMS, la continuità dei comportamenti è la vera chiave: la prevenzione non è un gesto singolo, ma un percorso.

Il ruolo della tecnologia nella gestione quotidiana

Oggi la salute metabolica può essere monitorata e migliorata anche grazie a soluzioni digitali come Dally, progettate per accompagnare la persona in ogni fase del percorso di prevenzione e gestione.

Questi strumenti non si limitano a raccogliere dati: 

  • Educano, fornendo informazioni chiare e personalizzate.
  • Monitorano, aiutando a tenere traccia di glicemia, peso, attività fisica.
  • Motivano, trasformando la prevenzione in un percorso sostenibile.

Un esempio concreto è Dally Screening, lo strumento che permette di intercettare precocemente il rischio di diabete di tipo 2 analizzando i principali fattori di rischio. Grazie a iniziative collaborative con farmacie, aziende e associazioni, la prevenzione esce dagli ospedali e diventa più vicina, diffusa e accessibile. Vuoi fare screening insieme? Partecipa anche tu.

Allo stesso tempo, l’app mobile Dally diventa il compagno quotidiano: un’interfaccia semplice e intuitiva che offre un supporto modulare a 360° su gestione della terapia (quando presente), alimentazione, attività fisica, educazione e motivazione. Non è solo un diario digitale, ma un vero coach personalizzato, capace di trasformare piccoli gesti quotidiani in abitudini durature.

Questo approccio rende la prevenzione e l’autogestione più intuitive, personalizzate e sostenibili, trasformando la tecnologia in un alleato per ascoltare il proprio corpo — non per sostituirlo.

Come ricordano gli esperti nel paper “Time Needed for Diabetes Self-Care”, la tecnologia può ridurre il carico cognitivo e rendere più sostenibile l’autogestione quotidiana.
L’importante è che le soluzioni digitali siano personalizzate, clinicamente validate e integrate con i professionisti della salute.

Simone Cutraro - responsabile clinico Dally

✔ A cura di Simone Cutraro
Tutti i contenuti di questo articolo sono stati rivisti dal nostro esperto per garantire accuratezza scientifica e valore educativo.

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Le malattie metaboliche rappresentano una delle sfide più importanti per la sanità pubblica e per ciascuno di noi.

Capirle significa imparare a leggere i segnali del corpo, a cambiare prospettiva e a utilizzare la tecnologia come alleata.

Il riconoscimento ottenuto a Startup Breeze non rappresenta un punto di arrivo, ma una conferma che l’innovazione, quando nasce dall’ascolto e dalla collaborazione, può davvero generare impatto.


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