Il co-design in Dally, intervista a Riccardo

Co-design con pazienti diabetici

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Introduzione

Il diabete è una sfida complessa, che richiede soluzioni altrettanto complesse e adattate alle esigenze di chi lo vive ogni giorno. In questo contesto, Dally è molto più di un’app per la gestione del diabete: è il risultato di un approccio collaborativo che pone il paziente come parte fondamentale del sistema. Dally abbraccia la filosofia del co-design e della co-progettazione, dove le voci e le esperienze delle persone con diabete non solo sono ascoltate ma diventano il motore trainante dello sviluppo.

In questo articolo, esploreremo il significato e l’importanza di questo approccio collaborativo che ha plasmato Dally, trasformandolo da un’idea iniziale in un candidato dispositivo medico con l’obiettivo di rivoluzionare la vita di milioni di persone con il diabete. Attraverso le parole di uno dei nostri primi supporter, Riccardo, scopriremo l’esperienza diretta di co-design in Dally.

Il co-design in Dally

Il co-design è un approccio collaborativo che pone al centro delle decisioni e degli sviluppi le voci e le esperienze delle persone coinvolte. In questo processo, persone con competenze diverse lavorano insieme per raggiungere un unico obiettivo: individuare e definire gli sviluppi futuri della soluzione e far sì che questa risolva in modo efficace e facile le esigenze. Nel contesto della gestione del diabete, significa ascoltare attentamente le persone con questa condizione, creando uno spazio di condivisione e attenzione per le sfide quotidiane che affrontano.

Tutto ciò garantisce che Dally sia progettato e sviluppato con un focus preciso sulle esigenze reali delle persone con diabete, rendendolo così un valido alleato nella gestione quotidiana della patologia. Questa metodologia è una filosofia che guida ogni azione e decisione. È la forza trainante che ha guidato la creazione di un’app destinata a fare la differenza nella vita di chi convive con il diabete.

Questo processo ha coinvolto oltre 150 persone, tra cui persone con il diabete, professionisti del settore medico, associazioni di pazienti e altre parti interessate. Tutto è cominciato con un sogno, la visione di una singola persona determinata a rendere la gestione del diabete più semplice, completa ed efficace. Da questa visione coraggiosa è nato il primo passo: un gruppo iniziale di 14 volontari con il diabete, uniti per dare vita al prototipo iniziale di Dally. Ma non ci siamo fermati qui. Abbiamo creato una comunità di circa 100 individui altrettanto determinati, disposti a condividere le loro esperienze e conoscenze, tutti volontariamente coinvolti nel processo di co-design e beta testing.

Concretamente, cosa significa questo coinvolgimento? Abbiamo condotto interviste individuali e sessioni di gruppo, ascoltando attentamente i problemi e i feedback riscontrati. Abbiamo organizzato workshop di usabilità per avere un’app intuitiva e facile da utilizzare. Inoltre, abbiamo svolto un costante programma di beta testing, scovando bug e migliorando costantemente l’app.

Questo lavoro ha plasmato gli sviluppi di Dally, ponendo un’enfasi precisa sulle esigenze reali delle persone con il diabete. Ogni feedback, ogni suggerimento e ogni esperienza condivisa hanno contribuito a perfezionare costantemente l’app, facendola evolvere verso una soluzione sempre più completa e adeguata alle sfide del diabete. Gli esperti del diabete sono coloro che lo vivono ogni giorno, e noi di Dally trasformiamo queste esperienze in innovazione tecnologica. Questo connubio di esperienze e competenze ha dato vita all’attuale Dally.

Parola a uno dei primi supporter: Riccardo

Per comprendere appieno l’importanza del co-design in Dally, abbiamo parlato con Riccardo, uno dei primi sostenitori e beta tester del progetto.

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Ciao Riccardo! Puoi brevemente raccontarci di te e della tua esperienza con il diabete? Come hai conosciuto Dally e quali sono state le tue prime impressioni sul team e sul progetto?

Sono “ufficialmente” diventato diabetico il 10 febbraio 2015. Ricordo ancora lo stupore che provai in quel momento, dato che non me l’aspettavo. Non avevo fattori di rischio genetici né uno stile di vita poco salutare, soprattutto considerando la mia attività fisica costante, che va dalla nazionale di rugby junior alla pratica semi-professionale del triathlon su medie e lunghe distanze.

Ho scoperto Dally attraverso la mia ragazza, Anna Arnaudo, che è anche lei diventata diabetica in circostanze simili alle mie e attualmente una podista professionista per la nazionale italiana di atletica. Anna è entrata in contatto con Dally attraverso una chiacchierata informale con uno dei co-founder della startup che è stato piacevolmente incuriosito delle sue attività sportive e della sua gestione del diabete. Quando Anna mi mise in contatto con il team di Dally, notai subito un’atmosfera familiare e amichevole. Mi sentii come se stessi interagendo con compagni di università interessati a ricevere feedback su un progetto prima di presentarlo a un potenziale docente. Inoltre, dato che l’obiettivo del progetto è aiutare gli altri, è stato amore a prima vista.

Cosa ti ha spinto a partecipare allo sviluppo di Dally come beta tester?

Da sempre ho un forte interesse nell’aiutare il prossimo e nel partecipare alle novità del momento. Questo mi permette di rimanere aggiornato, di andare al passo con i tempi e di aggiungere un po’ di “pepe” alla vita, poiché le novità spesso rompono la monotonia della routine quotidiana. Nonostante anch’io, come tutti i diabetici, abbia dei momenti difficili, mi ritengo oggettivamente piuttosto bravo e capace nella gestione ottimale della patologia, specialmente considerando lo sport che pratico. Questo è confermato anche dal mio diabetologo, che mi considera il suo miglior paziente di tutti i tempi. Inoltre, ho sempre cercato di aiutare altri diabetici che incontrano maggiori difficoltà nella gestione della patologia, fornendo schemi più adattabili ed efficaci. Di conseguenza, il successo di questa app potrebbe migliorare notevolmente la gestione di qualsiasi diabetico di tipo 1.

Nel contesto della co-progettazione e del co-design, potresti condividere cosa significa per te partecipare attivamente a questo processo? Hai notato cambiamenti o miglioramenti significativi nelle soluzioni Dally grazie ai tuoi feedback e al tuo coinvolgimento?

Partecipare attivamente al processo di co-progettazione e co-design è per me un po’ come aggiungere “sale e pepe” alla ricetta della gestione del diabete. È un’opportunità per collaborare, condividere idee e creare qualcosa di veramente utile e innovativo. E, diciamocelo, è anche un po’ come essere un cuoco in una cucina stellata: si mescolano ingredienti, si assaggia e si aggiusta fino a quando il piatto non è perfetto. O almeno, finché non si avvicina alla perfezione, perché nel mondo del diabete, come nella vita, c’è sempre spazio per migliorare! 

Per quanto riguarda i cambiamenti o miglioramenti in Dally, ce ne sono stati molti e sarebbe difficile elencarli tutti. Un esempio significativo è l’aggiunta della funzione che calcola la quantità di insulina ancora attiva nel corpo. Questo aiuta a decidere se sia necessario somministrare un’altra unità di insulina o se sia più prudente attendere per evitare un episodio di ipoglicemia. Altre funzionalità hanno riguardato principalmente lo sport, un aspetto che mi tocca personalmente data la mia attività atletica. Inoltre, grazie in primis al lavoro di Davide (per questo aspetto nello specifico), ho notato alcuni accorgimenti a livello di sicurezza informatica nello sviluppo dell’app, un campo che conosco bene essendo anche un ingegnere in sicurezza informatica.

Nella creazione di soluzioni in campo medico, quanto ritieni sia importante coinvolgere le persone direttamente interessate, come quelle con il diabete, nel processo di sviluppo?

Nella creazione di soluzioni in campo medico, coinvolgere le persone direttamente interessate è fondamentale, ma è anche un terreno su cui bisogna camminare con cautela. Il team Dally ha sempre posto la nostra salute come beta tester al primo posto, fornendo chiare linee guida sul fatto che l’app non è ancora un dispositivo medico e quindi da considerarsi una fonte di consulenza medica. Questo approccio responsabile crea un ambiente in cui possiamo condividere i nostri feedback in modo sicuro, sapendo che la nostra salute non è compromessa. Inoltre, tra noi beta testers e il team c’è sempre stato un rapporto sia professionale che amichevole, schietto e diretto. Questa comunicazione aperta pone delle solide fondamenta per un ambiente di sviluppo sicuro e centrato sull’utente, permettendo di creare una soluzione che è non solo tecnologicamente avanzata, ma anche eticamente solida.

Quale consiglio o messaggio vorresti condividere con altri che potrebbero voler partecipare a iniziative simili di co-progettazione per migliorare la vita delle persone con diabete?

Se stai pensando di partecipare a iniziative di co-progettazione per migliorare la vita delle persone con diabete, il mio consiglio è: buttati! Ma fai attenzione a indossare il “paracadute” giusto. In altre parole, è fondamentale essere informati, responsabili e, soprattutto, aperti al dialogo. La co-progettazione è un viaggio collaborativo, e ogni voce conta. Tuttavia, è essenziale ricordare che mentre le tue esperienze e opinioni sono preziose, non sono un sostituto per l’orientamento medico professionale. Quindi, partecipa, condividi, impara, ma fai sempre riferimento ai professionisti del settore per le decisioni mediche.

E non dimenticare, in questo percorso avrai l’opportunità di imparare tanto dagli altri. Dopotutto, siamo tutti nella stessa barca, affrontando le stesse sfide, e c’è molto da guadagnare nell’ascoltare e imparare dalle esperienze altrui. Come dico sempre, non dimenticare di portare un po’ di umorismo e positività nel processo. Dopotutto, stiamo cercando di migliorare la vita delle persone, e un sorriso può fare tanto quanto un algoritmo ben progettato!

Insieme per un futuro migliore

Il co-design è il motore fondamentale dietro il progetto Dally, trasformandolo da un’idea iniziale a un’app candidata dispositivo medico in grado di semplificare e migliorare la vita delle persone con diabete. L’esperienza di Riccardo, uno dei nostri primi supporter e di tutti i beta tester, testimonia il potere della collaborazione e dell’impegno per costruire soluzioni significative.

Se sei interessato a saperne di più su Dally e vuoi unirti a noi per continuare questo viaggio di miglioramento, ti invitiamo a compiere il prossimo passo. Entra a far parte della nostra community di beta tester e contribuisci con le tue esperienze e le tue idee a rendere Dally ancora migliore. Compila il form qui per diventare parte attiva del nostro impegno nella gestione del diabete.

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Il co-design in Dally, intervista a Riccardo

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